Cercando di mettere ordine in quello che negli anni ho scritto, riaffiora incompleto anche quello che era andato dimenticato: l'odore dell'erba tagliata mi rende inaspettatamente felice ... Ed ora: io l'erba fitta ma fitta bene davvero io proprio me la ricordo giuro bene altrettanto cresceva ovunque irresistibile ammirevole come pervadeva per ogni spazio libero a disposizione procedendo invasione dopo invasione occupava quanto era possibile per lei dopo avere scoperto coprire I' Lossia
Passa abbronzata la gente in bicicletta qui di fianco e in motorino, io la guardo passare bevendo una birra seduto al tavolino, mia pure la cecina la luce dolce sul palazzo color della pesca, il rombo d'una moto grossa I' Lossia
Perchè a quel tempo ( anni 70- 80 credo ) molti ggiovani si "facevano"
abestia specie nei quartieri dove RN e io saimo cresciuiti, subbproletari (ok anche i "figli-di-papa" si facevano ma loro spesso ne uscivano aiutati dai più costosi psicologi) mentre i sub-proletari ci restavano secchi parecchi ci rimanevano perati secchi.
"E tu ragazza pure tu che arrossivi se la mano andava giù ritorna a pensare che sarai madre ma di chi? Di lui che è innocente che non si dica "figlio di..."
di un figlio di papa, a occhio ..--.
Ma perché è poi cosi evocativo quel resta amico accanto a me? Perché evoca delle cose profonde dentro di noi come una religiosità ancestrale paura che si esprimeva nell'ascolto dei canti coristici della messa della domenica mattina.
Ma mentre ai figli delle classi agiate rimanevano in testa le grida gli scherzi le risate delle loro famiglie felici e giocose a noi delle famiglie diversamente abili (un po' meno felici dicimao) rimanevano in testa queste strane cose come il canto che più o meno recitava cosi: "Resta con noi signore la sera, resta con noi e Dacci lamano".
L'enorme rogo dionisiaco ch'è nel cielo d'estate il sole, s'è fatto per te adesso quello nero della cancellatura finale, della suprema abrasione; ma tu non darti per questo riposo: pedala, piuttosto, Patrizio, pedala di là da Punta Ala come raccontavi nei fuochi indimenticabili d'artificio sorridendo facevano Coppi e Bartali a inseguirsi per aria. I' Lossia
l'abisso, il coltello nel costato è la caverna una piaga caliginosa e luce e sangue inesauribile radice cheta prima e dopo la verità che proprio non ha un verso un filo affiora come fa una vena di metallo preziosa tra le scorie e scorie ancora e scoria spesso pare I' Lossia
sospeso come sta sospeso un pesce nell'acqua perfettamente trasparente che neppure si vede la gran vasca dov'è immerso ipnotica risulterebbe nel suo complesso la scena agli occhi eventuali di uno spettatore tutto assorto a riguardarsi bene come in uno specchio sospeso dentro l'acqua ore I' Lossia
ondoso pare e tenebroso il movimento che hanno per il vento gli alberi corale specie la notte come un animale che smania dentro, un gorgo rabbioso cupo il mare soltanto un urto contro la terra un urto crolla sbatte come cieco senza posa né pace resta I' Lossia