lunedì 20 marzo 2017

Per festeggiare




a fior delle tue labbra come a fiotti 
a sbocchi di sangue torna
disordinato quanto opprimente il passato
di entrambi, mentre la malattia sfalda completamente
sulla tua bocca la trama già approssimativa
dei giorni stati, tornano le molte corna fatte
-vere o presunte che siano quelle ad ogni modo confessi-
come pure le confuse e improbabili riproduzioni,
 il trauma -Ma è successo davvero? chiedi-
l'incidente proprio davanti casa, un volo 
di diversi metri in aria, con tanto di cuscino
-me l'hanno raccontata così- sotto la testa
sull'asfalto, e tutto il denaro perduto le case
-Sei stato un vero investimento! ripete Dante-
ecco le diverse città coi rispettivi e pertinenti
dolori, nonché gioie: cominciamo pure dalle torture 
fiorentine, poi a Siena l'ospedale che adesso
è un bel museo -medievale- il Gran Maestro Professore
aveva purtroppo in Accademico Odio, in Gran Dispetto
-Pare che operi coi bisturi bordati di velluto
nero- Mister T.W. in London, Mia Vera Luce 
Mio Soter -a Gentleman, a Lord- ma lasciamo stare 
quello ch'è mio e mio soltanto; nel frattempo
ti si rimescolano dentro i vivi con i morti
e bisogna ogni poco far l'elenco, ben aggiornato,
di quelli che sono ancora e quelli che non sono
più: tu ormai Penelope involontaria, involontaria tela, 
Euridice rediviva sulla morte spaesata




sabato 11 marzo 2017

Per intervalla insaniae


Per intarvalla insaniae affiora nella mia mamma un sorprendente, inedito fondo cosmologico-esistenziale, tra il mito platonico (di Er, leggo) riguardo le anime che nel ciclo delle reincarnazioni si scelgono, più o meno avvedutamente, l'esistenza a venire, e la monade-mondo leibniziana:
-Allora, ognuno ha il suo mondo. E io mi sono scelta questo (dove unica tra tutti felici soffro)-

venerdì 10 marzo 2017

una piccola divagazione sul pop italiano (lt13)


Tu coome staai?

Il Baglioni qui prefigura - anche se cronologicamente no [ma tanto il tempo è ciclico, Battisti si sarà reincarnato in qualcuno ..-  il Battisti di Ancora Tu (ancora tu,e come stai, domanda inutile,stai come me,  [l' assoluta medietà dei testi- ebbi a scrivere], ma il Baglioni interpereta l'incontro con la Amata in uno stile da soap opera sudamericana fatta di curiosità morbose chi ti apre lo sportello etc.
 Battisti evolve la musica portandola a livelli di British  Pop contemporaneo








sabato 4 marzo 2017

Edipo






Il complesso di Edipo da intendersi come distruzione, eliminazione del Super-Io, e reimmersione dell'Io nell'Inconscio; come uccisione del Dio Padre trascendente spirituale -Morte di Dio- e rimescolamento, riunificazione dell'uomo con la Madre-Materia che l'ha generato. Sarebbe quindi il "complesso" della contemporaneità; ma perché non chiamarlo, per quanto involontario, "il progetto", di Edipo ?



venerdì 3 marzo 2017

Mandala



“Il Mandala rappresenta uno schema ordinatore che in certa misura si sovraimpone al caos psichico, così che l’insieme che si sta componendo viene tenuto insieme per mezzo del cerchio che aiuta e protegge …”
“Ogni mattina schizzavo in un taccuino un piccolo disegno circolare un Mandala che sembrava corrispondere alla mia condizione intima di quel periodo .. Solo un po’ per volta scoprii che cosa è veramente il Mandala … IL Sé, la personalità nella sua interezza … che è armoniosa se tutto va bene …” (Carl Gustav Jung)


"Mandala significa cerchio. 
Il mandala anzitutto delinea la superficie consacrata e la preserva dall'invadere delle forze disgregatrici, simboleggiate in cieli demoniaci. Ma è molto di più di una semplice superficie consacrata e da mantenere pura per scopi rituali e liturgici. Esso è anzitutto un cosmogramma, e l'universo intero nel suo schema essenziale, nel suo processo di emanazione e riassorbimento : l'universo non solo nella sua inerte distesa spaziale, ma come rivoluzione temporale; e l'una e l'altra come processo vitale che si svolge da un principio essenziale e rota intorno ad un asse centrale, la montagna Sumeru, l'axis mundi su cui poggia il cielo e che affonda le basi nel sottosuolo misterioso. Questa è una concezione panasiatica cui hanno contribuito a dare chiarezza e precisione le idee cosmografiche espresse nello zikurrat assiro-babilonese, poi riflesse nello schema dell a citta imperiale dei re iranici e quindi nell'immagine ideale della reggia del cakravartin, il monarca universale delle tradizioni indiane. Coteste equivalenze e teorie cosmografiche di origine assiro-babilonese si adattarono tuttavia a primitive intuizioni secondo le quali il sacerdote o il mago delimitano sulla terra una superficie sacra : la quale non solo rappresenta, difesa dalla linea che la conclude, una protezione delle arcane forze che minacciano la purità sacrale del luogo o l'integrità psichica di chi compie la cerimonia, ma è anche, per trasposizione magica, il mondo stesso, dove, ponendosi al centro, il miste si identifica con le forze che regolano l'universo e ne raccoglie in sè la taumaturgica potenza. " (Giuseppe Tucci, Teoria e pratica del Mandala)





Questa finale è la riproduzione della capitale azteca, Tenochtitlan, ed è sinceramente impressionante vedere come somigli ad un Mandala orientale: la mappa della città, come rappresentazione d'uno Spazio Sacro, raffigurazione del Cosmo, modellata sull'archetipo del Sé.


MaRi Mar4 marzo 2017 02:55
mi viene in mente l'Uomo Vitruviano come la sintesi grafica di tutto quanto sopra detto:



Verissimo!
Direi che se la mappa della capitale azteca illustra l'idea di mandala proposta da Tucci, l'Uomo Vitruviano realizza quella sostenuta da Jung, in modo sbalorditivo.
Grande!




(C'è qualcosa al fondo che non muta)



riannichilire, tornare 
sconciamente nella madre, 
alla cieca casa
prenatale

***


"Car je cherche le vide, et le noir, et le nu"

***

"Je voudrais rentrer dans la nuit qui n’est pas la nuit, dans la nuit sans étoiles, dans la nuit sans dieux, dans la nuit qui n’a jamais porté le jour, qui n’a jamais rêvé le jour, qui n’a jamais produit le jour, dans la nuit immobile, muette, intacte, dans la nuit qui n’a jamais été, et qui ne sera jamais. Ainsi soit-il."


***

uno squallido, spesso casuale e sfigurato, ritorno a casa, nel crogiuolo freddo della terra 





Mantra

da Wikipedia

"Mantra (devanāgarī: मन्त्र) è un sostantivo maschile sanscrito (raramente sostantivo neutro) che indica, nel suo significato proprio, il "veicolo o strumento del pensiero o del pensare", ovvero una "espressione sacra" e corrisponde ad un verso del Veda, ad una formula sacra indirizzata ad un deva, ad una formula mistica o magica, ad una preghiera, ad un canto sacro o a una pratica meditativa e religiosa."

Soltanto pochi giorni fa ho davvero capito, cioè ricondotto al mio vissuto, ad esperienza diretta, cosa significhi "mantra". Mi sono infatti reso conto che, da tempo, uso come miei personalissimi mantra, appunto,  i testi da me composti; quelli infatti di continuo compulsivamente -ritualmente?- declamo, per casa o in macchina, talvolta all'aria aperta, spalancatamente ad alta voce. Li vado quindi ovunque e di frequente ripetendo, senza un preciso motivo, per la loro pura e semplice sonorità, di là d'ogni senso, se pure senso hanno. L'effetto che ne sorto è, in uno, euforizzante e distensivo, riposo e intensità confusi:


Poi che 
scostate avea le foglie
buie 
di sopra l'acqua...

Salgo
ove il denso bosco cessa
e tutto impietra...

Maladetto fico et insidioso...





giovedì 2 marzo 2017

Perche ho scritto una canzone per ogni turbamento di luigi tredici

"Perchè/ho/scritto una canzone per ogni turbamento"

 pagliaccio canzonettaro



( da grande volevo fare un mestiere strano, lo spiegatore di canzonette pop


una canzonetta pop



 - mi scuso per la presunzione-  come "Cara" di Lucio Dalla o "Magic Shop" di Franco Battiato o  ..mille altre .. oppure l'Uomogatto in trasmissioni trash..)


Poi incontro i professori accademici di Poesia Pura Applicata alla Poesia Pura Applicata 

tipo il prof Alessandro Raveggi  (che re- interpreta David Foster Wallace)
o Vanni Santoni (che re-interpreta Bret Eston Ellis un giorno ,mentre l'altro diventa scrittore di fantasy, sa fare tutto questo ragazzo, che invidia) o Rosaria Lo Russo (che interpreta se stessa pover'anoi)  o Teresa Porcella  (ultimamente unitasi al gruppo fiorentino di geni letterari citati dal bogherse giornale cittadino a cura di Fulvio paloscia, che comprende anche l' immaserscibile Alba Donati, il gaillista Marco Vichi , etc)


 +++


Vivere 30 secondi alla volta, 
non uno di più.


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Destino Cattivo

una
vicenda
che
mi
tiene
ai
b
+++

Dice che tutti abbiamo un'anima nera
 nigredo
  e una bianca
puer.





ian curtis, cazzaro