Mi tengo leggero per pranzo pesce solo carpaccio di spada e bianco della costa poi sopra un quotidiano mi capita che l'opera dell'organico Shakespeare è somigliata alla ricchezza, all'inestricabile vergine ricchezza scura d'una foresta -Quando può, per favore: un caffè- illo
"Gran Materia fonda magistrale che senza forma le forme incessante generi e succedi, travalichi annienti trascendi inquieta inconscia, cieca come l'acqua a quella uguale, uguale il caos il nulla il femminile grembo senza fondo, dice Evola, Shakti, Sylva cioèSelva come Calcidio nel suo Commento traduce la hyle l'informe principio materiale, uno con l'Intelletto uno con Dio, per Bruno Materia che infinita trasmuta intelligente divina sempre-vivente, il Dioniso nietzschiano che in perpetuo prorompe e non si placa la Durata bergsoniana inarrestabile la Vita, che pur si cristallizza e indistruttibile s'infrange, Lebensphilosophie, Leben-Life in noi ti neghi ti specchi e ti prosegui in parole opere e concetti, negli oggetti manufatti, sempre parli nel sonno e nella veglia ovunque ti figuri rappresenti insceni le tue inesauste forze fresche elementari vive in forme sempre sature o vuote misere sontuose inesauribili e sfuggenti, ricorrenti fin' all'emblema nuove, e delle forme altrettanto coscienza e di tutto liberazione ch'è sprofondamento"