Firenze secondo Ceronetti: scappare
da un post di Paolo Bonari sul blog Minima et Moralia, una vera miniera di Sapienza, che si occupa dellulitma opera di ceronetti ovviamente per Adelphi, Per le strade della Vergine, 2016
Altre perle del Guido sensibile dal post di Bonari:
1 "Una vera orripilazione, non goyesca, di merda, è Firenze, sudicia oltre ogni limite, di turismo, di droga, di piombo, di rumore, una brutta bestia chimerica urbana di fango putrido da cui emergono incongrue cupole”.
2 “Uscire da Firenze come da una galera. (Viaggio orrendo, tutto occupato da barbari meridionali, nessuno che mi ceda il posto neppure per qualche minuto, popoli senza civiltà, egoisti lerci). Il Sud: la massima riserva nazionale di disumanizzazione giovanile, la maggiore industria nazionale della Vittima”.
più questa Massima o Aforisma, che potrebbe dare da pensare a intere schiere di filosofi politici, sociologi, analisti pop della società occidentale decadente: "Quel che c’è di più prospero, nella società del benessere, è il malessere", non solo Alain de Benoist.
Del resto sono anche molto d'accordo con Paolo Bonari quando afferma:
"Ceronetti dovrebbe rendersi conto che, così, è esposto alla
possibilità di essere imitato, quando non sbeffeggiato, perché quello
che apparecchia è un meccanismo a vincere del quale l’unico padrone è
lui, che ha inevitabilmente ragione, che tiene il banco delle scommesse
sul peggio, requisendo tutta la posta in gioco, ogni volta.
Il mondo non può che rispondere al nostro schifo con il proprio, come
a comando, di fronte a uno sguardo tanto impietoso. Peccato che il
giudizio personale non sia quello universale e che càpiti di notare che
certe clemenze nei confronti di sé stessi non vengano, poi, elargite ed
estese. Il giudice implacabile sembra, alla fine, uno che non perdona
agli altri quelle colpe che, con minor scrupolo, non nota nei propri
comportamenti: prima, nella passeggiata, avverte “odori di urina
fortissimi”, cioè il prodotto dell’aggirarsi di quegli umani
nauseabondi, ma bastano ventotto pagine e piscia, proprio lui, “contro
un uscio, amichevolmente”, e non sarà l’unica volta – ecco, la nostra
voglia di fare conoscenza con il proprietario di quell’uscio e di
verificare la reciproca amicizia. Che succederebbe a Ceronetti, se
incontrasse un altro Ceronetti? "
Però su Moravia, " nei necrologi: giudicato maestro, educatore incomparabile, sommo
artista, sommità in tutto. Mancava di genio, di stile, di pensiero, di
pudore, di simpatia umana, era anche brutto”, mi fa molto ridere, anche se possiamo supporre che casa Ceronetti manchi di uno specchio.