sabato 25 aprile 2015

Conflagrazione/Apocalisse/Ragnarok


da Wikipedia:

"L'ecpirosi (in greco antico ἐκπύρωσις, ekpìrosis, da ek "fuori" + piros, "fuoco", cioè «[uscito] fuori dal fuoco»), nella filosofia greca, è la conflagrazione universale (o anche "grande incendio e fine del mondo") secondo la fisica degli stoici, per i quali ogni cosa deriva dal fuoco e nel fuoco ritorna alla fine del proprio ciclo evolutivo o anno cosmico (circa 100.000 anni), per poi rigenerarsi in una palingenesi.
La fisica stoica si richiama alla concezione eraclitea del fuoco come forza produttiva e ragione ordinatrice del mondo (arché). Da questo fuoco artigiano (πὺρ τεχνικόν) si genera il mondo il quale, in certi periodi determinati di tempo, si distrugge e torna a rinascere dal fuoco, in maniera quasi identica. Per questa ragione si è soliti parlare di eterno ritorno del medesimo (termine ripreso da Nietzsche nella filosofia moderna) o di apocatastasi (distruzione e ricostituzione) che si produce ciclicamente sotto forma di conflagrazione universale o appunto ecpirosi. Ogni periodo che si produce dal fuoco e che culmina nella distruzione attraverso il fuoco stesso è definito diakosmesis (διακόσμησις). "
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"Apocatastasi (greco: αποκατάστασις, apokatástasis) letteralmente significa "ritorno allo stato originario", "reintegrazione".
Nello stoicismo, che trae l'ipotesi dalla fisica di Eraclito, l'apocatastasi indica il "ristabilimento" dell'universo nel suo stato originario, e si collega alla dottrina dell'eterno ritorno: quando gli astri assumeranno la stessa posizione che avevano all'inizio dell'universo, avverrà una grande conflagrazione (ἐκπύρωσις,ecpirosi), e il tempo e il mondo ricominceranno un nuovo ciclo (πάλινγένεσις, palingenesi, ovvero "che nasce di nuovo"). Secondo alcuni stoici tale ciclo sarà identico al precedente, secondo altri non necessariamente uguale.
Nel neoplatonismo con apocatastasi si indica il ritorno dei singoli enti all'unità originaria, all'Uno indifferenziato da cui l'intera realtà proviene, un ritorno possibile tramite l'ascesi filosofica."

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"Nell'uso comune delle lingue occidentali, il termine apocalisse si riferisce alla fine del mondo. Il significato corrente può essere un'ellisse della frase apokalypsis eschaton, che significa "rivelazione degli eventi della fine dei tempi"
L' Apocalisse presenta due combattimenti escatologici, intervallati dal regno dei mille anni.
Gli avvenimenti possono essere così riassunti: nel primo combattimento escatologico viene distrutto l'impero dell'anticristo con tutti i suoi seguaci e Satana viene incatenato e reso impotente. Seguono i mille anni in cui regnano Cristo ed i martiri. Allo scadere di questo tempo Satana compie un secondo ed ultimo combattimento escatologico. Rivelatosi infruttuoso anche questo viene gettato nello stagno di fuoco insieme alla morte ed agli inferi. Non resta che la Gerusalemme celeste.
Con Armageddon (in latino tardo Armagedōn, latino ecclesiastico Armageddon, pronuncia [armaˈʤɛddon]) o anche ArmagedonArmaghedon (pronuncia /armaɡeˈdɔn/), in greco ἉρμαγεδώνHarmagedṓn, s'indica un luogo dove, secondo il Nuovo Testamento  (Apocalisse 16,16), tre spiriti immondi radunerebbero, alla fine dei tempi, tutti i re della terra. L'interpretazione immediata, dato il contesto, è che si tratti della battaglia finale tra i re della terra (incitati da Satana) e Dio, tra il Bene e il Male."


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"Ragnarǫk (in islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr[1]) indicano, nella mitologia norrena, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.

L'assenza di paralleli corrispettivi escatologici nelle altre mitologie europee, cioè la mancanza di narrazioni sulla fine del mondo, ad esempio, in ambiente greco (!!!) o romano, ha portato diversi studiosi a ipotizzare influssi più o meno decisi, nei Ragnarǫk, dell'immaginario cristiano, in particolare dall'Apocalisse di Giovanni. "


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La conflagrazione stoica sembra mostrare punti di contatto con l'apocalissi cristiana. L' apocalisse infatti rivela eventi per i quali il mondo come lo si conosce cessa, viene completamente distrutto, dopo uno scontro tra il principio del Bene e quello del Male, la battaglia finale di Armagheddon. In qualche modo anche nella prospettiva cristiana abbiamo un ritorno all'origine, il ritorno del mondo in Dio, dopo la separazione e l'opposizione del tempo e della storia. Questo ritorno al principio, questo riassorbimento del mondo separato in Dio, però, è unico e definitivo, nel cristianesimo: dal tempo ciclico a quello lineare. Unico e giudicativo: si separano i buoni dai cattivi. Non così invece nell'eterna conflagrazione stoica, che sembra ricomparire, invece, nel Ragnarok norreno, la lotta finale delle mitologie nordiche tra bene e male che tutto distrugge, che annienta il mondo nella sua totalità, lotta dalla quale eternamente il mondo riprincipia.

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Ultima cosa il fuoco, l'irragionevole
fuoco che divampa e varia
inesauribile, la combustione
tumultuosa invincibile
che spande ovunque lume
e calore e fine

Yperlossia

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