sabato 31 agosto 2019

eppure -camminando-


eppure, eppure tutto insieme -ecco- la notte il rumore mentre passano delle biciclette il campo arato e buio -ci han seminato fitto il canto dei grilli, sopra- i cani notturni ovunque -non si spengono mai, quelli- i lampioni più o meno lontani come dal fondo temporale del mare giungere il brusio, distintamente la musica -disco, come di rigore-


la materia oscura -i morti-

l’altro mondo che penetra 

in questo -il testo-

                                                               

giovedì 29 agosto 2019

Attualità politica


Più che lo spettro del "partito della poltrona", si sta materializzando l'incubo del "partito-scendiletto".


Di recente


Di recente, la libido nel mio caso si fa testo, più che sesso; ne prendo ovviamente atto, senza però sapere in alcun modo se, né eventualmente quanto,  ci rimetto.


mercoledì 28 agosto 2019

Mi ha davvero preso alla sprovvista


Mi ha davvero preso alla sprovvista -passavo- il solco forte lungo la tua schiena -nuda, bruna- dove la colonna vertebrale mentre cammini trascorre, tale e quale sottopelle un serpente quasi invisibile farebbe, ed io volentieri con lui.


martedì 27 agosto 2019

Incontrai
ted che avevo pochi peli nelle gambe e una barba malformata come adesso,
liceale frequentava i dibattiti della Biblioteca di Quartiere,
un edificio bulgaro,  sul postcomunismo e il topless, la vedevo lì alta magra una silfide mariavirginale che non avevo il coraggio di parlarle quando ted era già fidanzata con una sottomerdaumana-  che poi  si laurerà in  psichiatria


(ted ci ho parlato sabato scorso,
va a berlino
dice il suo unico hobby: viaggiare
è alta
ha due poppe che ti fanno dimenticare ogni cruccio
due poppe belle poetiche su bikini color carne
una bocca grande tipo rana
ted puntualizza su tutto
le dai ragione si si si ted
hai ragione sai una cosa)

Amatoriale


A volte invidio il Giannino, 
quando vedo le coppe di gelato, 
della su moglie


lunedì 26 agosto 2019

That is the question


Come un rabdomante l'acqua

cerco l'anima o la fica?

                           


Occhio



Occhio: a volte la vera luna è il dito

                                 che la indica

l'astro derubricato a pretesto

                   perché il dito si mostri



sabato 24 agosto 2019

Il labirinto che si confonde con l'uroboro



Che il labirinto si confonda con l'uroboro

in fondo è un altro modo di dire 

che smarrirsi significa tornare

al principio e nel principio

                         perdersi



martedì 20 agosto 2019

Hopper


In questo nostro campeggio ch’è intersezione esatta tra asilo e ospizio, una monumentale e bionda ottantenne per tutta praticamente la stagione, solitaria, nella sua veranda sosta, come in bell’esposizione un ingombrante e triste seduto oggetto, fissa la televisione o in alternativa il vuoto, non si capisce bene quanto, né quando, l’una oppure l’altro, in ogni caso una gelida luce sopra, nell’estrema incessante calura, sempre discende.



lunedì 19 agosto 2019

Per una sorprendente (ma pertinente) etimologia d’un personaggio di Amarcord


“Le feste in onore di Marte avevano luogo all’inizio della primavera, in marzo, e celebravano la montata della linfa. Marte riceveva anche l’epiteto di Gradivus (dal verbo grandire, far spuntare, far crescere)”

                                     Jaques Brosse, Mitologia degli alberi


mercoledì 14 agosto 2019

L’uroboro, un tipo ripetitivo


Non capisco ancora se a ragione

o a torto ad ogni modo la coda

-Le loop c’est moi- mi mordo


martedì 13 agosto 2019

Ripresa ripetizione reload


cupa epifania d’un culo estivo

         sopra un sellino, albino


Dialoghi immaginari su whatsapp - l13


Ehi, sai chi c'è qui in palestra la Carmen,
sembra migliorata,
sì ha ancora un po' di pancia,
certo ha una maglia a collo alto per fare crossfit
di agosto e le è rimasto un po'
di culone
comunque se è brava a letto quello è importante.
La mia amica, come l'amica,
l'amica della Carmen non risponde.
Mi consolo con i versi del piotta di super cafone
abbondante nelle mutande 

giovedì 8 agosto 2019

Gli archetipi: un più o meno ispirato bignami


Gli archetipi junghiani, ovvero, direi, le differenti configurazioni fondamentali della Libido, le forme prime che l'energia psichica  al fondo assume; e sono forme queste sovraindividuali, collettive, di più: universali. Forme della Libido dunque originarie, fondamentali e universali gli archetipi, che hanno preso e prendono tuttora, colti sub specie proiettivo-rappresentativa, l'impegnativo nome di Dei. In questa prospettiva, il Dio monoteista, il Dio Unico rappresenterebbe l'Inconscio in quanto tale, la Libido stessa al di là di ogni sua forma. Ora, a differenza dell'Inconscio freudiano -alla nascita vuoto, che si riempie poi nel corso della vita del rimosso individuale, coincidendo per Freud l'Inconscio con il rimosso personale- quello junghiano è invece sempre pieno, colmo, una vera e propria miniera di forme archetipiche, una riserva inesauribile di Divinità: l'autentica Caverna delle Meraviglie. Esuberante ed unitario dunque l'Inconscio junghiano, unico e universale, come universali -si diceva sopra- sono le configurazioni che esso assume, gli archetipi appunto, variando soltanto il loro concreto manifestarsi nelle diverse specifiche culture. E variando, in realtà spesso solo di poco, i simboli che ciascun archetipo nel suo concreto e differenziato manifestarsi appunto prende, o se si preferisce elegge.


mercoledì 7 agosto 2019

La Saga di Ted

è tornato Ted il fenicottero ma il ginnasta Joe l'ha già agganciata, ha un bikini color carne un corpo quasi mitologico colgo il suono della sua voce da lontano urla troppo per essere una femminuccia forse è timida per questo urla queste storie di come i timidi lottano per vincere la loro timidezza dei modi con cui lo fanno mi ha sempre fatto accapponare la pelle Ted è gia andata è come un uccello raro appare e subito disappare- oggi un particolare in più  ha il piercing all"ombelico (inaffrontabile)
Luis XIII


()

il 7 agosto
abbandonato dai radical chic
ascolto John Vignola su Rai 1
che trasmette i Jethro Tull.

A 15 anni comprai Aqualung  
e ne volevo parlare per radio 
ma ero timido disturbato dai traumi 
e non ci riuscì. 

( Cosa sono i no border? 
 Rimasugli dei partigiani? 
E perché hanno fatto schiattare di infarto XX? )

luis xiii

martedì 6 agosto 2019

(nessun titolo) (luigi xiii)

Che fine hanno fatto tutte queste scrittici della negative Gefühle erzeugt
che presentavano i libri in minigonna e camiciette scollate?
Avranno trovato un secondo lavoro?

(da Misoginia e invidia)

lunedì 5 agosto 2019

Non ricordo di preciso che stagione fosse


Non ricordo di preciso che stagione fosse: la tarda primavera forse, o forse dell'estate più che l'inizio probabilmente la fine; eravamo comunque a pranzo -inedito per noi- sul lungarno, all'aperto, con Francesca e Maurizio. E' stata l'ultima volta che ho visto Maurizio, quella, poi solo qualche maldestra telefonata, imbarazzante e tenebrosa. Alla fine di quel nostro pranzo estremo, fresco però e luminoso, ricordo che tornavamo a piedi verso casa sua, chiacchierando, e lungo strada -forse in una piazza, uno slargo: una radura- si fermò,  ricordando come da bambino giunto lì sentisse -sempre- il profumo dolcissimo dei brigidini arrivare: ce n'era un tempo, disse, nei pressi una fabbrica. E passando ora di là, proprio ogni volta, mi viene intenso in mente il profumo di quei dolcetti, quasi col naso lo sento, quell’odore-ricordo, remoto, di un barbuto falsamente scorbutico professore, che alla morte si incammina rammentandosi, con me, di sé bambino: il ricordo quindi di un ricordo scrivo, qui, vivo.


Mentre passi veloce sulla vespa


Mentre passi veloce sulla vespa

come un festoso e fresco fuoco il tuo vestito

a fiori fino agli occhi vola

                              e a tutti noi rivela 

incancellabile il candore 

                     dell'intimo tuo minimo

la vita -di vespa anch'essa-

le cosce snelle la pelle

                      ovunque liscia, pura

                      quanto basta, scura




domenica 4 agosto 2019




Abbaglianti le ragazze che traversano come per visione improvvisa in shorts la strada, le lunghe gambe loro luminose e cupe, ipnotiche pure.


venerdì 2 agosto 2019




Ah quella giovane donna sconosciuta che tende alla terrazza i panni con cura, nell’estate densa meridiana la nuvolaglia che piano s’allontana, solo ha la coda il reggiseno nero. Altro non vedo non so, altro non mi figuro.