lunedì 24 aprile 2017

Don Milani Marx Le Pen Trump e Augias: tempi invertiti di LT

Come diceva Don Milani, (o forse non era lui , forse l'ho sto inventando io, ma cosa cambia, chi fra i 1000 lettori si  accorgerebbe della diferenza??)
un figlio di un ingegnere e di una professoressa di lettere che avesse a che fare con un figlio di operai tessili, se, poni il caso,  si mettessero a discutere il figlio dell'ingegnere (come Primo Levi ad esempio) avrà sempre la meglio sul piano dialettico (il figlio  dell'operaio può tirargli una ciabattata ma resterebbe fine a se stessa).

Questa violenta sotteranea lotta, guerra (inconscia ormai) frattura di classe sociale, che è stata studiata forse per primo da Karl Marx (si certo la distinzione fra ricchi e poveri era banale, ma il conio dei termini borghesia e proletariato come i due poli della lotta ,è quanto mai attuale, e si deve a lui .
Solo che, rispetto alla interpretazione classica (di che?) che vede Marx come pensatore  della Sinistra politica, oggi (today) le sue intuizioni  possono  molto bene cucirsi addosso ai leader della Destra Occidentale tipo l'odiosa cicciona  Le Pen, o il parruccone Trump, etc. Però è così, circa.

Come i veneti che odiavano i meridionali (a ragione) perchè rubavano loro i lavori "migliori" (insegnanti professori avvocati magistrati) et loro nelle fabbriche a smadonnare e morire giovani e/o emigrare :/;

Oggi i giovani virgulti delle Sinistre italiche e non (ahah, ma come accipicchia scrivo) occupano tutti i posti più ambìti, le cattedre universitarie, le dirigenze statali, etc perciò non mi stupisco, ..il popolino forse vi odia cari Augias Rodotà Fazio Dandini etc..(si pensi a figure imbarazzanti come Bertinotti, Vendola, Bersani). Augias con quel sorriso sardonico tipo io sono un lord inglese e voi chi siete, io piazzo mia filgia al tg5 a replubblica e voi?

Il succo alla fine è sempre quello, che i proletari e subproletari  esclusi dalla Storia,
da ogni storia mai un cantante, uno scrittore,- proletario, che lasci tracce (certo solo quelli folli come Campana, il visionario Van Gogh) per il resto solo borghesi alla XXX, fate voi...  .
Penso allo stesso Marx che  non era di origini proletarie per dire.

Direi che potremmo palare di un nuovo marxismo, di Destra però.

7 commenti:

  1. non è che se uno nasce figlio di operai e poi impara ad esprimere le sue ragioni pacatamente non riesca a tener testa al figlio del professore. Il quale non nasce "imparato", ma, come tutti, apprenderà il leggere e fare di conto. Con il termine proletariato si è voluta cristallizzare una condizione della storia personale e famigliare di una generazione, che lavora per progredire e raggiungere un livello di benessere in cui la prole non sia più l'unica ricchezza. L'apertura mentale si conquista grazie alla conoscenza che presuppone sempre un pò di umiltà.

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    1. Non si parla di storie individuale, ma di Storie... Dovresti sostenere un esame di Filosofia della politica.

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    2. Il padre di Fichte allevava porci: il suo tutore lo strappò a questo puzzolente destino...

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    3. Poi, scendendo terra-terra, cioè al mio di livello, indipendentemente da ogni riconoscimento e affermazione sociale, l'idea che mia nonna fosse analfabeta, mentre io sono riuscito a laurearmi, mi sembra comunque straordinario. Poi, quello che dici è vero, verissimo, ma sono più contento di quanto sono indignato.

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  2. oh grazie pensavo di essere stata bocciata un'altra volta! anche i miei nonni non avevano la licenza elementare, avendo smesso di andare a scuola chi dopo la seconda, chi dopo la terza o la quarta elementare. i figli la conseguirono tutti e mio padre arrivò a quella liceale, in seminario. io e mio fratello ci siamo laureati e poi nel mare della vita è stata una lotta. in questa storia, tutti abbiamo avuto un desiderio di progredire, anche con un aiutino dal cielo. ed io ringrazio Dio per essere qui a pensarci su.

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  3. La battuta/aneddoto su Fichte da sola vale il prezzo del biglietto..ahah ...(nonricordo chi fosse Fichte, bene mi sto dimenticando..) ..comunque è sempre una eccezione (forse) che conferma la regola...mia nomma materna sapeva leggere, ma quella paterna parlava in tedesco alle galline, quindi siamo vicini all'allevatore di maiali..:)

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  4. La tua nonna paterna ricorda quella di Gianfranco Miglio, la quale, raccontava lui in un intervista , contava le galline in tedesco. La mia materna, invece, le chiamava in romagnolo; il verso che faceva era, più o meno: Biila-biila-biila

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