lunedì 1 maggio 2017

Sopra Firenze


















la pietra calda e calma delle ville
su al Pian de' Giullari, quasi mediterranea 
pura eleganza fiorentina
asciutta, come immagino la scrittura di Galileo
oltre la testa la più bella penna 
del Nostro Seicento -dicono, ma io non leggo
che gli anomali- però chi meglio di te se patrizio scrivi 
con tanta vista, il verde cupo dei cipressi di contro
l'azzurro profondo -ch'è smalto- la sobrietà degli ulivi e i campi
dolci, ogni tanto un occhio alla cupola formidabile 
-s'accettan volentieri puntate sul primato- questo di giorno 
mentre la notte estendi col cannocchiale la corruzione al cielo
corrotta anche la luna, mutante crepata pietra 
                                              silenziosa amante, sorella


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