venerdì 29 aprile 2016
vertiginose le nuvole
vertiginose le nuvole, vertiginose mettono
come sul bordo d'un pozzo in alto capovolto
ovvero il cielo - s'arrovescia così stupefacente
il mare platonico- fondo però non se ne trova
alcuno, se non temporale: l'autentico principio,
il fiat lux, l'originante divampare
ancora prosegue e quasi si vede: ma
in quale sostanza, in quale sconosciuto
etere straordinario siamo dunque tutti -chiedo
umilmente- immersi?
domenica 17 aprile 2016
Sono davvero pericolosi i morti che parlano nei sogni
Sono davvero pericolosi i morti che parlano nei sogni
specie quelli vivi, hanno una voce convincente
e profonda irresistibile: non puoi fare a meno di ascoltarli
persino quando tacciono, devi per forza girarti
a guardarli in viso, e loro spesso ridendo scompaiono
con la stessa facilità che son venuti, tipo Euridice o mio nonno
-Lo scuoto, mentre di spalle accanto a me nel letto
dorme, e morto lui girandosi tutto dissolve- questo
mi raccontò una mattina la Corallina, come pure d'una gatta
che nel medesimo letto stava e pareva
una rosa; senza cambiare di molto argomento c'era
una dolcezza in altro sogno strana -che poi
tanto strana non era trattandosi appunto
d'un sogno- e includeva quella dolcezza qualcosa
di struggente direi e d'incompiuto -ma visto c'eri tu
nel mezzo, mi pare ora del tutto normale- e tentacoli e tatuaggi
nel mezzo, mi pare ora del tutto normale- e tentacoli e tatuaggi
sulle braccia a scaglie o squame, qualcuno mutava
non saprei dire in cosa, del verde comunque
senz'altro appariva, liana o lingua che fosse; l'impressione
però nell'insieme come detto non era male, anzi, sveglio
quasi quasi lo rimpiango, io, quello sfuggente impasto,
quel trapassare di carne in colore, e di fatto ancora
l'inseguo, a momenti adesso però con le parole
Lossia
senz'altro appariva, liana o lingua che fosse; l'impressione
però nell'insieme come detto non era male, anzi, sveglio
quasi quasi lo rimpiango, io, quello sfuggente impasto,
quel trapassare di carne in colore, e di fatto ancora
l'inseguo, a momenti adesso però con le parole
Lossia
venerdì 15 aprile 2016
Foie gras
Come il cinghiale in umido, vale il foie gras, ad assaggiarlo, tutto il dolore dato a ciascun animale. Nell'eventuale prossima vita reincarnata, se fatto oca, ho già quindi in anticipo giustificato l'incomprensibile male patito.
martedì 12 aprile 2016
martedì 5 aprile 2016
Perversioni (1 di n)
Perversione è non essere soli in casa al risveglio sognare che qualcuno ti svegli come da piccoli la mamma
LT2016
domenica 3 aprile 2016
hu tao
hu tao ch'è la via della tigre consiste
nel ritorno
allo stato primo, ad Adamo -un minuto
di vita iniziale, riavere- risalire
il fiume irreversibile, come nuotando
controcorrente la tigre-salmone
fino alla sorgente: apocatastasi questa
ristabilisce identica di nuovo l'origine
dopo l'incendio universale, dopo la combustione
che tutto incenerisce - Shiva rammento
danzando il mondo annienta, per poi
ricominciarlo da zero da capo, samsara sarebbe
il flusso eracliteo
la corrente irresistibile degli esseri; segue
comunque la regola del fuoco: brucia, si spenge
poi di nuovo s'accende-
così i roghi nei campi i falò notturni ripetono
rigenerandolo il principio, e rito e forma
della conflagrazione, la quale trova simbolo
adeguato nella fenice, animale stoico per eccellenza;
per non parlar di quella tigre
che nella notte brucia, significando
l'energia primitiva -della terra il sale- colei che sopra
ogni docente, dalla sanguinolenta carne insegna
rammentando risveglia
nel profondo quello che siamo e quello
che possiamo, Pi, dunque: fenice tigre
salmone flusso conflagrazione
-si fa questa nel Ragnarok battaglia- diversa
l'Apocalisse invece
devastazione unica e finale: in favilla solvet
saeculum; Dies Irae, o ancora l'apocatastasi
stavolta secondo Eriugena e Origene, intesa
come salvezza intera del creato, reintegrato
in Dio come al principio -alla fine di nuovo
l'inizio- ciascuno ritrova la sua forma nel Verbo
propria, prima del tempo, o dopo
quando tempo dissolto appare completamente
estinto, cioè ora
noi che si torna all'iniziale stato increato
dentro la madre eguale, come anonimi
disfano nella terra i monaci, rientriamo
a questo modo loro in Dio, l'eterna terra
nera, la rena innumerabile, che informe finisce
e riprincipia
Lossia
il fiume irreversibile, come nuotando
controcorrente la tigre-salmone
fino alla sorgente: apocatastasi questa
ristabilisce identica di nuovo l'origine
dopo l'incendio universale, dopo la combustione
che tutto incenerisce - Shiva rammento
danzando il mondo annienta, per poi
ricominciarlo da zero da capo, samsara sarebbe
il flusso eracliteo
la corrente irresistibile degli esseri; segue
comunque la regola del fuoco: brucia, si spenge
poi di nuovo s'accende-
così i roghi nei campi i falò notturni ripetono
rigenerandolo il principio, e rito e forma
della conflagrazione, la quale trova simbolo
adeguato nella fenice, animale stoico per eccellenza;
per non parlar di quella tigre
che nella notte brucia, significando
l'energia primitiva -della terra il sale- colei che sopra
ogni docente, dalla sanguinolenta carne insegna
rammentando risveglia
nel profondo quello che siamo e quello
che possiamo, Pi, dunque: fenice tigre
salmone flusso conflagrazione
-si fa questa nel Ragnarok battaglia- diversa
l'Apocalisse invece
devastazione unica e finale: in favilla solvet
saeculum; Dies Irae, o ancora l'apocatastasi
stavolta secondo Eriugena e Origene, intesa
come salvezza intera del creato, reintegrato
in Dio come al principio -alla fine di nuovo
l'inizio- ciascuno ritrova la sua forma nel Verbo
propria, prima del tempo, o dopo
quando tempo dissolto appare completamente
estinto, cioè ora
noi che si torna all'iniziale stato increato
dentro la madre eguale, come anonimi
disfano nella terra i monaci, rientriamo
a questo modo loro in Dio, l'eterna terra
nera, la rena innumerabile, che informe finisce
e riprincipia
Lossia
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