sabato 15 giugno 2019
Quelle tecniche, quelle pratiche, quelle discipline
Quelle tecniche, quelle pratiche, quelle discipline -perlopiù tradizionali ma non solo: i mantra, la musica tecno, il roteare dei dervisci, la preghiera del rosario- tutte quelle operazioni che, attivando meccanismi psichici profondi, inducono una sospensione più o meno pronunciata di sé -stordimento estasi trance- ai miei occhi scientificamente ignoranti, sembrano replicare nella ripetizione i meccanismi biologici fondamentali, contraddistinti mi pare, appunto, dalla reiterazione. Non riconducono, così, quelle pratiche, quelle discipline della ripetizione -e i meccanismi psichici coinvolti- dall'individualità, dalla distinzione personale al comune fondo biologico, universale e anonimo? Non deriverà forse da tutto questo, il sollievo?
Illo
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