venerdì 16 dicembre 2016

Il coltello che torna




Ancora una volta, ho assentito (questo
poi alla fine cerco) e m'hanno aperto
senza volerlo con un coltello il petto;
quindi han frugato tranquillamente
dentro, come in una caverna
inattesa e domestica, finendo
col trovare alcuni, dicono, del fuoco
immagini enormi d'animali, altri
purissimo vuoto


***


l'abisso, il coltello
nel costato è la caverna
una piaga caliginosa e luce
e sangue inesauribile radice
cheta prima e dopo
la verità che proprio non ha un verso
                                        un filo
affiora come fa una vena
di metallo preziosa tra le scorie
e scorie ancora e scoria spesso pare


***


Ecco che viene 
verso di te, con il coltello in mano 
d'un azzurro ultraterreno e t'apre
intero il petto: entrino dunque le nuvole 
nella ferita a sciami, restino pure 
                                          lì a guardare 
tu che le guardi fatto solo specchio
nell'occhio nella parola specchio nel petto
purissimo di cielo invaso tacendo




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