martedì 23 gennaio 2018

L’angoscia (2)


L'angoscia, secondo Heidegger, manifesta e realizza l'alterità dell'uomo rispetto al mondo delle cose, a quella che lui chiama semplice presenza. Nell'angoscia il mondo è respinto nel nulla, si annienta, e l'uomo percepisce sé come nulla rispetto alla mera oggettualità. Nell'angosciato essere-per-la-morte, si mostra l'autentico fondo ontologico dell'uomo, il Nulla, fondo senza fondo; e in questo la sua solidarietà, il suo intimo legame con la semplice presenza, con le cose, è tolto, cessa. L'angoscia heideggeriana, attraversata e incrociata la dialettica Servo-Padrone, sembra fare tutt'uno col nobile distacco di Maestro Eckhart.


1 commento:

  1. Secondo Lacan riletto da Recalcati, o almeno io ho capito così, comunque alla fine del commneto vi posto il link alla conference o lectio magistralis, la Verità la si può trovare dove davvero non pensavamo, non nelle ricerche degli Ingengeri dai Qi altissimi, non nelle parole degli scienziati eredi di Auguste Comte ma nel (umile) delirio dello schiofrenico:
    Link:
    https://www.youtube.com/watch?v=NJzXB85_7k4
    zzluigizz

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