martedì 28 agosto 2018

L’arte dell’uomo primordiale (II)


“Dell’animale, l’uomo preistorico rappresenta il movimento maestoso, la corsa furibonda, o l’impetuoso incedere. […] Il movimento sta a significare che l’animale è ricollegato con le concezioni meteorologiche del tuono: rappresenta il rumore, il fracasso; che sono diventati, nel mito, aspetto della divinità manifestata, tellurica o uranio o talassica. Si possono definire cratofanie simboliche. […] E non solo la figura intera, ma ogni frammento della figura è insieme simbolo di universo e porzione di universo. Le gole le fauci spalancate saranno l’aspetto feroce, divorante, dell’animale e, nel flusso dell’immaginario, e delle sue manifestazioni mitologiche, l’aspetto dell’ululo si ricollega allo schema della veemenza e della voracità sadica, della deglutizione vitalizzante del sacrificio e del pasto sacrificale.”

L’arte dell’uomo primordiale (I)

Un testo di una bellezza e di una densità abbaglianti
“Quando la bestia, o l’uomo, sono ”sacrificali”, in essi entra sostanziale e sorgiva la virtù immaginaria, per cui essi presentano un significato, un valore, che non avevano, o altro da quello che essi hanno: essi sono la polarità nutrimenti-distruzione, vita-morte, terra-cielo. Sono animali divinità: della veemenza, dell’aggressione, della ferocia, della fuga (la renna, la lepre); oppure del riposo, della rigenerazione, della fecondità.
Così la bestia incavernata, o sotterranea, delle ere antichissime non solo ci è testimoniata nell’arte, ma è anche residuata nelle formulazioni dell’immginario Mitico delle epoche storiche: nella descrizione dei mondi chetoni, suboceanici, inferi, ipogeici, e sono bestie ”demoniache”. Cavalli che dimorano negli inferi, che scompaiono sottoterra o nei laghi o nel mare. E allora si pensa ai cavalli dell’arte paleolitica, di una veemenza espressiva assoluta, ai bisonti divenuti monumentali e paradigmatici, ai tori gremiti di furia ierofanica, alle cerve. (Emilio Villa) -continua-

Cigarettes after sex



My lips, you lips, Apocalipse

lunedì 27 agosto 2018

All’essenza


                                    

domenica 26 agosto 2018

Hegel da bar


Pasto sacro quello del mattino
rito iniziale la colazione
al bar con il giornale


Gian Pio Torricelli

Disturbo? 
No, non disturba, ma non l’attendevo a quest’ora.
Non è presto. Mi hanno detto che è il momento migliore.
Per chi? Per lei?
Cosa sta facendo? 
Mi rado, mi rado spesso. Più volte nel corso della giornata.
Com’ è una sua giornata?
Sono tutte uguali, le giornate.
Anche la notte?
Non lo so. La notte dormo.
E sogna?
Non sogno. Il sogno poi se ne va con le prime luci del mattino. Ma la notte accadono cose che il giorno non dev sapere.
Che cosa non si deve sapere?
Durante la notte si scatenano le paure. La notte siamo inermi, indifesi attaccatili.
Lei si sente attaccato?    
A volte sì. Bisogna proteggersi dalle tenebre. Mi difendo a volte dormendo, a volte vigilando.
Sta bene qui?  
Mi faccio la barba, mangio, passeggio, fumo. Non mi fanno fumare in camera.    Anche adesso che sono solo.                            
Prima non lo era?
Dividevo lo spazio con un altro. È difficile convivere.lui voleva la televisione spenta, io accesa. O viceversa. Io desideravo, la luce lui il buio. Lui mi chiedeva la uau qu, io tacevo. Problemi di convivenza. Mi piace star solo.

Allora adesso sta bene?
Non lo so. Come faccio a saperlo? Qui si sta in attesa di stare bene. Sto bene senza veramente stare bene.
Come passa le ore? 
Gliel’ho detto: barba, passi, fumo, mangiare. Adoro i dolci. Non ho voglia di salato, come non ho voglia di parlare con altri .  

[…]

Comunque per evitarlo (il servizio militare) mi sono inventato poeta.
Cosa scrisse? 
Un libretto che intitolai  Stechiòtrono. Erano parole liberate. Poi scrissi: Dunque cavallo. 
Le manca la scrittura? 
No, ho avuto il mio tempo. Ogni cosa ha il suo tempo. Dovrà passare almeno un milione di anni prima che ricominci a scrivere. Il solo rimedio nella mia vita è la continenza.
    


Da La repubblica, Robinson, 23 Agosto 2018, intervista di Antonio Gnoli a Gian Pio Torricelli, casa di riposo, periferia di Modena.






venerdì 24 agosto 2018

Böhme


Die […] Feuer-Leben ist das Abgrund des Hollen

La (oscura) vita-di-fuoco è l’abisso dell’inferno


Montale rivisto ( o segreto)


Amo la fica amo
chi me l’ha data
chi se la riprende




mercoledì 22 agosto 2018

Ricreazione di Luigi

mi ricreo nella assenza
di emozioni
della Settimana Enigmistica

[vivo questi ultimi anni per dimenticare
quello che ho visto e che letto
i film di Fassbinder, i racconti di David Foster Wallace.]

E' tutto un inganno
per cinquantenni annoiate
sposate con un marito impotente
che escono a vedere un po di teatro i poveri artisti le distraggono un po'


Luigi

lunedì 20 agosto 2018

a tutte l’ore io nuoto



 



a tutte l’ore io nuoto  
la televisione nuoto la rete          
che scende come un viluppo e sale  
                 dentro un passato cielo bicolore 
nuoto le seghe sopra il divano in serie
il trauma la forfora l’uretra in due recisa 
nuoto il fulmine caduto il catetere muto
il muco nuoto che cola sovra le gambe ovunque 
nuoto rasato il pube la nube
dell’ inconoscenza nuoto anestetica l'assenza
i calcoli renali i francobolli rari
                      irritati nuoto gli ureteri
i peli oscuri tanti 
i soldi sfuggenti come il tempo nuoto 
nuoto lo sperma lo spreco le cicatrici il vino 
nero come la fica io nuoto I vasi
comunicanti l’utero la casa i pompini sacri 
nuoto il Padre e il Figlio 
la madre la figlia la Sabrina
l'eterno ritorno del campeggio
i nonni evaporati il marroneto nuoto
nuoto dei ricci gli spini le lische dei cinghiali
le setole gli occhiali la notte condensata la gatta 
quasi disfatta nel giardino nuoto remoti i fumetti 
la dermatite il sole 
                     forte il sole-morte 
nuoto in principio il cappuccino 
                          il ramipril al mattino


domenica 19 agosto 2018

Nageur total




io nuoto la foresta adesso nuoto il bosco
la presente pineta io nuoto
fino in radice in sylva prima in matrice
il nulla nuoto il vuoto
la fica originaria io nuoto l’acqua
la pietra l’aria nuoto il fuoco
nuoto la terra come detto la materia nuoto
l’inconscio il sonno nuoto lo specchio
interno interminabile io nuoto il nuoto
la dispersione il seme la scrittura
nuoto l'inizio e come ovvio il verso
nuoto la fine il ritorno la risoluzione


giovedì 16 agosto 2018

àlpha kai òmega là figa


àlpha kai òmega là figa

(gli accenti vanno letti solo dove sono scritti)

martedì 14 agosto 2018

[][lt13]

Un fratello vive,
uno muore,
ricordiamoci come John Lennon chiamava Yoko Ono:
mother.

[il mondo degli agitati] [lt]

Nel delirio erotico ted mi sembra un fenicottero  simona un airone chiara un merlo e martina un corvo.

[il mondo degli agitati]

domenica 12 agosto 2018


apocatastasi
                  reset en archè


Per strada



abbronzata
epifania di un culo sopra un sellino
                                        bianco



giovedì 9 agosto 2018


la vita gioiosa e limitata
del mio piccolo gatto un modello


Kosmos


Non posso proprio fare a meno di pensarmi
-sempre- sub specie metaphysicae 
persino ora che pulisco a fondo casa
demiurgo io compulsivo e domestico
nevrotico rituale metto nella caos-casa ordine
ovvero all'utero retrocedo quindi lo scrivo



fissa


La fica che genera
quella che inghiotte
una
fica-substantia
fica-hyle:
la Meta-Fica

Lossia

giovedì 2 agosto 2018

Sacrificio Rigenerazione



Ricerco sopra il catalogo Opac, Homo Necans
circa l’attitude humaine meurtrière, il fondamentale 
uomo uccisore sacrificante; ci sono arrivato traverso Emilio Villa
e le sue tesi sull’arte paleolitica, come sacrificio uccisione 
rituale: il contrario mi pare di quello che -strano- a casaccio scrivevo
riguardo la pittura parietale, come nascita nella caverna-grembo;
e intanto però pulisco con cura la terrazza dalla cacca
degli uccelli, attività davvero oracolare; ad ogni modo si fonda 
sull’esigenza psichica profonda, di pulire di mettere in ordine
casa: e in ciò ciascuno ripete l’animale che dà alla tana al nido forma, 
animale il quale a sua volta nel far questo l’utero l’uovo ritrova, 
ripristina cioè la prima casa, vera

Lossia


mercoledì 1 agosto 2018

Riflessioni a 38 gradi (parte seconda) L13

1
ciao sono il marito della francesca un essere raccapriciante e loweriano ghisista ma anche aerobico piazza giorgini settignano in ...gemelli siamesi hanno fuso le sdraie in attesa di ted una donna ragazza bellisima e faticosa come una montagna devi ammazzare cinque cavalieri per averla e allora preferisco le donne difettate preferibilmente cieche così non vede i difetti
e mi immagina magro

fumo un po' sposto un po' la tenda
in tubi di plastica i pensionati del sabato mattina sono la mia speranza nel futuro occhiali rayban chiacchierata nervosa le mani dietro la schiena
nomi dei pensionati boris valter boris ha sposato una perché gli facesse da mangiare. vince tutto boris. obbiettivo stagionale uccidere il collaboratore della squadra cittadina il NizzaBoys oiu! vi è una lettrice di stieg larsen potrei declamare il mio innamoramento per uomini che odiano le donne l'epopea scandinava i primi vagiti di una rivolta epifanica naomi rapaci
ei  noi scriviamo tutto questo gratis ma ti pare equo? per lettori tecnici e o maritati


2
Fitti pensieri
Mi hanno chiesto se sono invidioso, ho risposto di no tranne che di tre cose: delle persone che scrivono bellissime poesie come il Poeta Valtro/Lossia (o Franco) o bei romanzi (tipo J. Roth), di quelli che programmano benissimo alla Leonardo (Prsl) o Andrea o Alberto, o quelli che corrono fortissimo (tipo Luke01). Fine . Di nessun altra cosa sono invidioso.

3
Dialoghi immaginari su Whats-up Ehi, sai chi c'è qui in palestra la Carmen sembra migliorata, sì ha ancora un po' di pancia, certo ha una maglia a collo alto per fare Crossfit e le è rimasto un po' di culone comunque se è brava a letto quello è importante... la mia amica l'amica della Carmen non risponde...mi consolo con i versi del piotta di super cafone -abbondante nelle mutande ...

La pietra lunare (4)


Non c’erano tutti, ma Gurù sì, e anche altre gurù sparse sullo scroscio ripido per cui si raggiungeva il fondo del Fosso, e le altre strane creature facevano bulima sull’orlo in alto, affacciandosi sul vano colla fralezza di forme riflesse nell’acqua, quasi, cioè, quella lacca di cielo fosse il vero fondo del pozzo. Ma, se i ricordi erano precisi, difficile è dirli a parole.