mercoledì 26 maggio 2010

Crash di David Cronemberg

"Le esistenze sono come linee rette che si incontrano all'infinito", cioè abbastanza tardi - o sulle corsie di emergenza di una autostrada nordamericana a otto corsie veloci (ed una lenta).
L'incidente stradale è così una interazione che serve a stabilire un contatto, letteralmente a venire-in-contatto, a stabilire una comunicazione stretta , ravvicinata. Da qui l'associazione con l'amplesso, l'eccitazione di un "contatto" nel Mondo Ballard… così realisticamente povero di relazioni umane calde
e bagnate. Può quindi accadere che anche all'interno di una coppia vecchia abbastanza , e un po’ in crisi , ci si compri un paio di Ford Mustang e si facciano scozzare fra loro ( abbastanza forte!! non con la mente rivolta alle spese del carrozziere -in caso di sopravvivenza).
Feriti o a pezzi, ma comunque non più soli (soli, ovvio - ecco l’inserimento ballardiano- soli, peggio che morti). Postfreudianamnete l’incidente stradale come simulacro dell'orgasmo sessuale -tanto piu' Intenso quanto piu Serio/Grave: - (livello MAXX del "giochino": SPAPPOLAMENTO). Si capisce anche - "non fa tanto strano che" - un Gruppo di Cultori della Ricostruzione degli Incidenti Automobilistici -gli GCRIA-, mettano in scena e rappresentino con tanto di pubblico pagante e con bava alla bocca le Dipartite Da Se Stessi di James Dean e di Jane Mansfield, il più vividamente possibile, ovvviamente con tanto di ferimenti e amputazioni- un po' come avviene nel Fantastico Mondo di Valentino Rossi e di Max Biaggi.
Un Mondo Ballard disperato quindi ma non lagnoso - che ha trovato un rimedio al male di vivere Montaliano, al dramma dell'isolamento Pavesiano, cioè anciarsi con la propria Mustang a 400 km orari contro la Mustang della propria anima gemella , contro l'Auto chi si ama veramente, -dal profondo del proprio cuore, del proprio pisello o della propria fica.

PS
Per contraltare mi è venuto in mente un passaggio di Amore Mio Infinito (Einaudi, 2000 circa) del piu grande scrittore ballardiano in Italia (dopo di me?) che qui allego:
"E ho pensato che lei era la principessa io il principe come i due eroi della canzone di David Bowie per un giorno soltanto Le ho detto che la maionese di Burghy era molto più buona che aveva gli occhi rotondi lei ancora ha sorriso ha detto che tra cinque minuti avrebbe finito di lavorare, se volevo potevo aspettarla mi sembrava tutto strano, la mia vita ho sorriso, le avrei voluto dire che l'aspettavo da tutta la vita..."

Tredici, il recensore

1 commento: