Eccomi dunque ramo
di contro l’aria immobile contorto
spiccando d’un cielo fermo a somiglianza
per oscura crescita il corallo
me a me come quello a sé completamente
vividamente opaco della propria radice
e per fortuna che a snudarla cessa
la sua continua butta quella smuore
smette la linfa l’urgenza l’ansia
di primigenia natura
sessuale.
mercoledì 19 maggio 2010
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